Pieve Santo Stefano in provincia di Arezzo Toscana
  • Toscana da Visitare
  • in viaggio per la toscana
  • Toscana Arte e Cultura
Toscanabella @ www.toscanabella.com | Marco Gambassi

Comune di Pieve Santo Stefano

provincia di Arezzo

link : TOSCANA/PROVINCE/arezzo/pievesantostefano.html

PIEVE SANTO STEFANO

Il territorio del comune di Pieve Santo Stefano, nell'alta Vai Tiberina, si estende per 155,77 kmq occupando una zona a carattere prevalentemente montuoso sullo spartiacque appenninico. Fu originariamente un centro feudale, quindi un viscontado; divenne poi sede di podesteria e capoluogo di vicariato; con la riforma leopoldina fu eretta in comunità autonoma. Pieve Santo Stefano, secondo un'antica tradizione;, si ritiene fondata dagli umbri - sarsinati come luogo fortificato che agevolasse i collegamenti con Città di Castello e Perugia; secondo altri va invece identificata con la romana Suppetia o Sulpitia. Con certezza si fa di essa menzione solo nel 967 in un diploma di Ottone I tramite il quale veniva confermata in feudo, con il nome di Oppidum Verone insieme a tutti i territori facenti parte della Massa Verona, a un suo vassallo, il nobile Goffredo di Ildebrando. Nel 1220, sviluppatasi ormai come comunità intorno alla propria pieve (già ricordata in un privilegio di Innocenzo III del 1198 come pieve di Santo Stefano) e assunto l'attuale nome, risulta da un diploma di Federico II sotto la giurisdizione politica di Arezzo; per la sua ubicazione strategica fu comunque a lungo contesa anche da Città di Castello e Perugia - che nel 1269 per pochi mesi riuscì ad averla tra i propri domini -, cosicché nel corso della sua storia più volte dovette subire tentativi di conquista. Nel 1318 divenne possesso dei Tarlati, che nel 1325 la fecero sede di un viscontado dominante su tutta la Val di Verona, e sotto costoro rimase (tranne un breve periodo di dominio fiorentino nel 1343) fino al 1385, quando - cacciati i Tarlati - gli abitanti di Pieve Santo Stefano, con una deliberazione formalmente spontanea, entrarono a far parte del distretto fiorentino; divenne allora sede di una podesteria di prima classe, con giurisdizione civile su tutta la Val di Verona, mentre per il criminale dipendeva dal vicariato d'Anghiari. Dopo un'effimera ribellione a Firenze nel 1502 e dopo aver valorosamente resistito al duplice assalto dei lanzichenecchi del- l'imperatore Carlo v che marciavano verso Roma nel 1527, nel 1545 fu promossa a capoluogo di vicariato, con giurisdizione anche su Caprese e Chiusi della Verna. Nel 1855 l'abitato fu per gran parte sommerso dalle acque del Tevere a causa di una frana staccatasi dal poggio di Belmonte. Durante la seconda guerra mondiale Pieve Santo Stefano, a poca distanza dalla quale passava la linea gotica, subì per i bombardamenti numerose perdite tra la popolazione e gravi distruzioni. Data la sua ubicazione in una zona prevalentemente montana, Pieve Santo Stefano traeva profitto, in passato, dall'allevamento del bestiame (soprattutto ovino e suino) e dallo sfruttamento delle risorse del bosco (legname, all'utilizzazione e al commercio del quale la popolazione era dedita già da molti secoli, castagne, noci e nocciole, ciliege, mele, corbezzole, lamponi e carbone vegetale). Nell'Ottocento operavano sul territorio tre tintorie e quattro gualchiere per la lavorazione della lana (attività già fiorente nel Quattrocento, seppure con prodotti di poco pregio), una fabbrica di cappelli di pelo e una cartiera; venivano inoltre prodotti chiodi e strumenti agrari in ferro e legno. Se l'economia attuale è in maggioranza rivolta al terziario (essendo tra l'altro il comune sede di enti forestali), vi sono anche varie aziende artigiane e industriali, le maggiori delle quali nei settori metallurgico, delle fibre ottiche, delle confezioni e della lavorazione del legno. L'agricoltura, malgrado l'esodo del dopoguerra dalle campagne, conserva comunque una certa parte nell'economia locale con la produzione di cereali, uva, foraggi e ortaggi, mentre discreto è il patrimonio zootecnico (bovini e ovini). Un buon rilievo ha il movimento turistico estivo. La popolazione totale del comune raggiunge, nel 1991, le 3.338 unità, con una densità di 21 abitanti per kmq. Per quanto riguarda le epoche precedenti la popolazione totale era scesa dalle 1.485 unità del 1551 alle 1.078 del 1745; nel 1830, risiedevano nel comune 3.481 abitanti saliti a 4.690 nel 1881 e a 5.753 nel 1936. Dal 1951 il calo della popolazione comunale è costante: ammontava a 5.458 unità nel 1951, scendeva a 5.197 unità al censimento del 1961 e ancora di più a quello del 1971 con 4.226 unità; nel 1981 il comune registrava 3.578 abitanti. Il comune di Pieve Santo Stefano è decorato di croce di guerra al valor militare per il comportamento e il sacrificio delle sue popolazioni durante la lotta di Liberazione.

Seguici sul Blog     Seguici su Facebook

Vacanze 2017

soggiorni marina di bibbona